MENU

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

01-06-2023

Giugno 2023


Da alcuni mesi si discute di cibi sintetici, con due opposti schieramenti: i fautori del sì e i difensori del no.
 
Il tema ci interessa direttamente e in una recente intervista all'agenzia di stampa Adnkronos il presidente Paolo Zanetti ha voluto mettere i "puntini sulle i”, rispondendo ad alcune domande.
 
I prodotti sintetici sono sicuri e più sostenibili di quelli naturali? È giusto chiamare "carne" o "latte" quel che esce dai fermentatori dei laboratori? I cibi di laboratorio sono davvero il solo futuro possibile per il pianeta?
 
È giusto che l’uomo riproduca in laboratorio quello che la natura fa così bene da milioni di anni?

Prima di tutto – sostiene Assolatte – se parliamo di prodotti sintetici non parliamo di latte, ma di una miscela di proteine ottenute da lieviti geneticamente modi!cati, cresciuti su substrati di composizione ignota. Quindi, prima di dare il via libera alla loro produzione in Europa, bisogna fare ogni possibile approfondimento sugli effetti sulla salute umana, nel breve e nel lungo periodo.

Se non è latte, poi, non deve chiamarsi latte, che è – non ci stancheremo mai di ripeterlo – il prodotto naturale ottenuto dalla mungitura dei mammiferi. Solo per quello vero si può usare questo nome, altrimenti si inganna il consumatore.
 
Inoltre, non vanno trascurati i temi etici, economici e sociali. Noi crediamo che - per il bene del pianeta - non sarebbe intelligente né prudente o vantaggioso af!dare la produzione di generi di prima necessità a brevetti e tecnologie che solo i legittimi proprietari possono impiegare. Il rischio di potentissimi monopoli o oligopoli è troppo elevato!

E gli aspetti sociali? In Italia, più di 150mila famiglie vivono intorno al latte. Nel mondo, sono 800 milioni le persone che in qualche modo vivono o sopravvivono grazie alla !liera latte. Li sostituiamo con i fermentatori e li facciamo morire di fame?
 
La strada non è quella dei laboratori, ma bisogna continuare a investire per produrre sempre meglio, in modo naturale, con tanta attenzione all’ambiente.
 
Le scorciatoie non ci piacciono!