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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

03-03-2023

Marzo 2023


Qualche giorno fa, numerose testate giornalistiche italiane hanno rilanciato una notizia che ha fatto un certo scalpore: secondo TasteAtlas - guida internazionale di ricette, gastronomia, ingredienti e piatti popolari – nella top ten dei formaggi più apprezzati al mondo ben otto sono italiani.
 
Pur sapendo che i gusti sono personali, è innegabile che quando parliamo di Parmigiano Reggiano o di Grana Padano, di Gorgonzola, di Crescenza, di Mozzarella, Burrata o Mascarpone, o ancora di uno dei tanti pecorini nazionali, parliamo di eccellenze assolute.
 
Non è un caso se sono proprio questi formaggi a trainare l’export nostrano e che hanno portato l’industria italiana a diventare leader mondiale nel segmento dell’alta gamma casearia, come certifica un dato su tutti: il valore medio dei formaggi italiani esportati è tra i più alti al mondo.
 
Perché i formaggi italiani non sono solo leccornie apprezzate ovunque, ma un asset strategico della filiera, una locomotiva del made in Italy, non solo alimentare.
 
Commentando la notizia, molti hanno anche voluto sottolineare che i colleghi francesi hanno storto un po’ il naso a leggere la graduatoria, che dimentica molte prelibatezze transalpine (anche noi siamo rimasti meravigliati: la qualità di tanti formaggi francesi è nota ovunque).
 
Ma tant’è, e il nostro primato si rafforza.
 
Anche in Francia, che nel 2022 abbiamo pacificamente invaso con più di 120mila tonnellate di formaggi tricolore: Mozzarella di ogni tipo, Burrata, Grana Padano, Parmigiano Reggiano e perfino il Camembert di bufala sono sempre più ricercati dai cugini transalpini.
 
E se un nostro formaggio piace anche ai francesi, che oltre a essere buongustai sono anche un po’ nazionalisti, come possiamo dubitare del valore dei nostri prodotti?