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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

03-11-2022

Novembre 2022


Con le ultime elezioni si è chiusa una legislatura complicata: il governo ha dovuto affrontare gravi problemi sanitari, poi l’allarme costi e la guerra russo-ucraina, in un clima permanentemente emergenziale.
 
La contingenza ha preso il sopravvento e i molti interventi strutturali richiesti dal sistema industriale sono stati – ahimè – rimandati a “babbo morto”; molto dipenderà da come verranno impiegate le risorse del Pnrr.
 
Dopo le consuete consultazioni, si insedia il nuovo governo e vogliamo fare i nostri migliori auguri al nuovo premier e a tutti i ministri più legati al mondo alimentare: politiche agricole, salute, sviluppo economico, affari esteri. In bocca al lupo! Sono tanti i problemi che bisognerà affrontare, cercando soluzioni efficaci, nell’interesse del sistema imprese e - di conseguenza - del Paese.
 
Tra i temi più urgenti, al primo posto c’è certamente quello energetico, con misure che limitino le speculazioni su energia e gas e contengano la volatilità dei prezzi.
 
Fondamentale, poi, rivedere la politica energetica nazionale con una radicale semplificazione delle procedure a carico di chi investe nelle energie alternative.
 
Bisogna anche dare una spinta ai consumi, in difficoltà per tassi di inflazione che non si vedevano da molti anni. Per farlo, c’è da intervenire sul cuneo fiscale: le imposte a carico di chi lavora sono davvero spropositate ed è urgente dargli un taglio, con una revisione della spesa pubblica e una maggior disponibilità di denaro per le famiglie!
 
Sempre in tema di prezzi, da mesi stiamo chiedendo l’azzeramento dell’Iva sui prodotti di prima necessità, come latte, burro, formaggi e yogurt. La misura si potrebbe tranquillamente sostenere, visto che nei primi otto mesi dell’anno, le entrate Iva del nostro Paese sono cresciute del 18%, che tradotto in soldoni vuol dire che gli Italiani hanno pagato 16 miliardi di euro di Iva in più rispetto allo scorso anno.
 
Fondamentale, inoltre, intervenire a supporto delle imprese, che da anni (troppi!) chiedono un taglio dei costi di produzione anche tramite una semplificazione delle regole.
 
Assolatte dice “no” alla Plastic Tax. Un no pieno, definitivo e non trattabile. Si tratta di una tassa inutile, onerosa e controproducente, che aggraverebbe i bilanci delle imprese e andrebbe a pesare nelle tasche degli italiani.
 
Le imprese del settore si attendono anche un intervento immediato in materia di semplificazione: stop a procedure e regole che fanno perdere tempo alle imprese, come – valga solo come esempio - le dichiarazioni mensili e trimestrali su acquisti, vendite, rimanenze e magazzino. Costringere le imprese a un inventario trimestrale è pura follia.
 
Se nei famosi primi cento giorni i nuovi ministri accontentassero queste poche, semplici richieste, sarebbe davvero un buon inizio!