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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-07-2020

Luglio 2020


Semplificazione: parola con cui tanti si riempiono la bocca; principio di cui tantissimi si fanno sostenitori.

Del resto, la complessità della normativa italiana e l’articolazione della burocrazia del nostro Paese sono un problema noto. Una zavorra e un costo con cui le imprese devono confrontarsi ogni giorno, un onere a carico di tutta la collettività.

L’argomento è tornato alla ribalta per colpa (questa volta dovremmo dire per merito?) del Covid-19.

Dal Governo, infatti, arriva la promessa di una profonda riforma delle regole del gioco, per rendere la vita dei cittadini meno farraginosa, l’attività delle imprese più facile. È già in fase di stesura un corposo decreto legge in materia… Purtroppo non riusciamo a essere ottimisti, perché è un film visto tante volte.

Le ragioni del mancato lieto fine di questo vero e proprio kolossal, le ha ben spiegate il presidente del Consiglio: al di là dei principi, sui quali tutti si dicono d’accordo, passare dalle parole ai fatti è una corsa a ostacoli. Semplificare, infatti, vuol dire sburocratizzare, ma di burocrazia vivono centinaia di migliaia di persone. Significa mettere mano a norme obsolete, che sono andate stratificandosi diventando una ragnatela di leggi, decreti e circolari, spesso emanati per accogliere le richieste di questa o quella parte sociale. Spesso poi la normativa porta vantaggi a una parte del Paese a scapito di un’altra. E chi oggi ne beneficia difficilmente sarà contento di uno smantellamento. Nel nostro settore, gli esempi sono innumerevoli: dalle leggi che tra pochi anni festeggeranno il secolo di vita (ebbene sì, parliamo del Regio decreto 2033 del 1925), alle ben più recenti disposizioni che impongono alle aziende di comunicare al Sian numeri e dati che l’amministrazione già conosce, il tutto senza dimenticare le regole di etichettatura che valgono solo in Italia e che spesso costringono a continui rimaneggiamenti degli imballaggi.

Riusciranno i nostri eroi a trovare la quadra e a completare (o almeno a far partire), un processo di modernizzazione del Paese, anche andando contro gli interessi di pochi? L’Italia ne ha davvero bisogno!