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I Mercati

FORMAGGI ITALIANI: CONTINUA IL CALO DEI PREZZI PER SALVARE I VOLUMI DELL'EXPORT

30-09-2013

Una politica di sacrifici necessaria per "spingere" le vendite nel mondo.


I consumatori dei cinque continenti sono sempre più “affamati” di formaggi italiani. Ma la crescita dell’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, di mozzarella e ricotta, di crescenza e pecorini, di Gorgonzola e formaggi grattugiati, di formaggi freschi e provolone, “costa” alle imprese italiane.

I dati relativi al primo semestre 2013 non lasciano dubbi: tra gennaio e giugno 2013, il prezzo al kg dei formaggi italiani è diminuito del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2012, scendendo in un anno da 6,625 a 6,344 euro/kg.

Il ritocco verso il basso dei listini è stata una misura necessaria per le aziende, decise a salvare le vendite nei mercati esteri così faticosamente conquistati.

Questo sacrificio ha permesso di incrementare i volumi venduti a livello mondiale, arrivati a 151.762 tonnellate, in aumento annuo del 4,5%. In valore, invece, il mercato è stabile a 962,7 milioni di euro (+0,09%).   

A livello mondiale crescono in quantità le esportazioni casearie italiane in Europa, Sudamerica, Asia e Oceania, mentre mostrano un segno negativo Nordamerica e Africa. Le performance migliori si registrano nell’Europa orientale: le vendite in quantità di formaggi italiane segnano +96% in Albania, +66% in Estonia, +420% in Lituania, +42% in Polonia, +24% in Slovacchia, +22% in Repubblica Ceca, +91% in Bulgaria e +27% in CSI.

Per approfondire: L'allarme di Assolatte: il “made in Italy“ piace ma non a ogni costo (12-09-2013)
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