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Burro - Origine ed Evoluzione di un Prodotto Antico per la Cucina

Burro - Origine ed Evoluzione di un Prodotto Antico per la Cucina

Scopri come nasce il burro


Il Burro è uno dei primi alimenti ad essere stati creati dal latte, infatti se ne hanno testimonianze sin dal 1500 a.C.
I primi ad utilizzare il burro sono stati gli Indiani, poi, in seguito, hanno iniziato a prepararlo anche in Occidente tutte le popolazioni civilizzate come ad esempio i Romani, i Greci, gli Arabi, gli Egiziani e tanti altri ancora.

Origine del Burro

Originariamente il Burro non veniva utilizzato soltanto a scopo culinario, ma anzi veniva considerato un ottimo prodotto per tanti usi diversi.
In Inghilterra del Nord e in Scozia ad esempio lo si utilizzava per alimentare le lampade e per proteggere le navi, che venivano spalmate di questa sostanza, mentre ancora più a nord veniva utilizzato durante il bagno.
Più a sud invece, i Romani lo utilizzavano per le acconciature, e si dice venisse usato dai popoli anche per curare le malattie degli occhi e della pelle.

Diffusione del Burro

La sua diffusione è da ricercare nel Medioevo, ma è solo alla fine di questo periodo che si cominciò a utilizzarlo nella cucina di tutti i giorni.
Infatti, durante il Medioevo era proibito consumare i prodotti di origine animale nel periodo della Quaresima.
Alla fine del Medioevo però, grazie alle lettere di indulgenza, si ritornò a consumare prodotti di origine animale durante tutto l’anno, e perciò anche il burro ritornò a essere uno dei prodotti più consumati.
In seguito, nel XIX secolo, si iniziò a produrre il burro a livello industriale grazie al separatore del 1872 di Wilhelm Le Feldt, che grazie alla forza centrifuga riuscì finalmente a scremare il latte in modo meccanico.

Prima che venissero introdotte le separatrici meccaniche, il burro veniva prodotto a mano, grazie alla zangola.
Inizialmente, si lasciava riposare il latte appena munto in modo che la panna risalisse in superficie e potesse essere separata, poi si scaldava la zangola, si versava la panna filtrata e grazie al pistone si sbatteva la panna finché non diventava solida.
Dopodiché, si eliminava il siero e si aggiungeva acqua fredda, continuando a sbattere, per far indurire ancora di più il burro.


Il burro è un derivato del latte, che si ottiene dalla lavorazione della crema di latte, ossia dalla panna. Per preparare un kg di burro, si usano di media 23-25 kg di latte: il burro è infatti un alimento che ha poca resa, data l’altissima quantità di latte che serve a prepararlo.


Questo latticino viene comunemente preparato con il latte di vacca, anche se localmente lo si può trovare prodotto con il latte di pecora o di bufala.

Tipi di Burro

Il burro si può differenziare per il tenore di grassi al suo interno: quello classico, senza indicazioni specifiche in etichetta, contiene l’82% di grasso minimo circa l’82-85% di grassi, mentre in quelli “leggeri a ridotto tenore di grassi” scende al 60-62%, e addirittura a 39-41% in quelli “leggeri a basso tenore di grassi”.
In commercio è anche presente il burro a ridotto tenore di colesterolo, che ne ha in media il 75-80% in meno rispetto al burro classico, ed è perciò l’alimento ideale per chi deve stare attento al colesterolo ma non vuole rinunciare alla buona tavola.

Riconoscere un Buon Burro

Per riconoscere un buon burro, bisogna osservarlo attentamente: questo deve avere un aspetto lucido, dev’essere compatto e solido, deve emanare un buon odore, e al gusto deve risultare delicato; il colore invece può variare dal giallognolo al bianco.
Per mantenerlo con queste caratteristiche, è molto importante conservarlo adeguatamente sin dall’acquisto in negozio, utilizzando possibilmente una busta termica per mantenerne la temperatura costante durante il tragitto dal negozio a casa.
Se si osserva nel burro un alterazione nelle sue caratteristiche quali l’odore, il sapore e l’aspetto, allora si è verificato il fenomeno dell’irrancidimento, ed è perciò da buttare.