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Assemblea

GRUPPO EXPORT

13-06-2017

Paolo Zanetti - Assemblea 2017


Gentile Presidente, cari colleghi,

siamo uno dei settori che contribuiscono di più alla crescita dell’export alimentare e più in generale alla diffusione del Made in Italy. Rappresentiamo, infatti, il 9% del valore dell’export di prodotti alimentari trasformati. Con 2,8 miliardi di euro e una variazione positiva del 6% rispetto al 2015, abbiamo raggiunto un traguardo importante, che vede i prodotti del nostro comparto tra i più riconosciuti e apprezzati al mondo. Ma questa tendenza ha radici ben più profonde: in dieci anni siamo cresciuti del 44% in volume e del 73% in valore.

Con 388.396 tonnellate, i formaggi sono i nostri prodotti più esportati. Rappresentano il 90% degli introiti derivanti dalle vendite estere del settore: 2,4 miliardi di euro. Esportiamo soprattutto i freschi (42%) e le DOP (35%) e non a caso i prodotti più acquistati sui mercati internazionali sono Mozzarella, Grana Padano e Parmigiano Reggiano. La maggior parte delle nostre esportazioni è destinata all’Unione europea, che assorbe il 72% dei volumi totali. Le principali destinazioni sono la Francia (82,2 mila tonnellate) e la Germania (57,8 mila tonnellate). Poi vengono gli Stati Uniti ai quali abbiamo venduto 35,9 mila tonnellate di formaggio, il 9% in più rispetto al 2015. La quarta destinazione è il Regno Unito con 35 mila tonnellate, per un valore di 207 milioni di euro, e questo mi obbliga ad una riflessione: cosa succederà con Brexit? Perderemo un mercato così importante?

La “novità” per quel che riguarda le nostre esportazioni è il latte alimentare, destinato principalmente ai Paesi extra europei. Nel 2016 le vendite estere sono cresciute del 37%, con 16,9 milioni litri in più rispetto al 2015, per un valore complessivo di 38 milioni di euro. Il principale cliente è l’Africa (Libia) ma emergono nuovi mercati come la Cina, che sta intensificando l’import di latte dall’Europa. Le nostre imprese sono alla continua ricerca di nuovi mercati, sentiamo l’esigenza di allargare il nostro orizzonte, utilizzando la forza del Made in Italy, brand di qualità riconosciuto in tutto il mondo.

I mercati europei, invece, sono sempre più saturi e competitivi, e per questo è necessario guardare altrove. A tal fine sono fondamentali gli Accordi di Libero Scambio tra l’UE e i Paesi Terzi.
L’accordo col Canada, per esempio, porterà grandi benefici al nostro settore: aumenteranno i contingenti a dazio zero per i formaggi europei (da 13 mila a 31 mila tonnellate in sei anni) e verranno tutelate 11 DOP, rafforzando la lotta all’italian sounding. Ma il Canada rappresenterà anche un canale preferenziale per il mercato USA, oggi critico per lo stallo del TTIP e per l’azione delle lobby americane.

L’Economic Partnership Agreement con il Giappone è un altro interessante accordo che ci vede direttamente coinvolti. Il Governo giapponese non vuole liberalizzare il mercato lattiero caseario, ma le trattative sono in corso e il volume delle importazioni giapponesi è un’importante base negoziale per l’Unione europea.

Da ultimo, ma non per importanza, l’accordo bilaterale sino-europeo, ormai imminente, porterà all’ufficializzazione delle liste pubblicate dall’Unione e dalla Cina, con 100 indicazioni geografiche per parte che saranno riconosciute e tutelate nei rispettivi territori.

L’export sta diventando sempre più una priorità per le nostre aziende e la forza del settore.
L’obiettivo è quello di arrivare entro il 2020 a 3 miliardi di euro di vendite estere.