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Latticini e Muco

Latticini e Muco

Esiste una correlazione tra latticini e muco? Scopri cosa dicono le ricerche scientifiche


Il latte è un alimento dall’alto valore biologico, perché è ricco di proteine che contengono tutti e venti gli amminoacidi essenziali per l’organismo, in particolare i nove fondamentali che quest’ultimo non può sintetizzare da solo.

Le proteine svolgono molte funzioni importantissime per la buona salute e il corretto funzionamento del corpo umano, tra cui riparare le cellule, aiutare il sistema immunitario, produrre il muco necessario all’apparato digerente e respiratorio e il latte materno. Per riuscire a svolgere questi compiti, è necessario che la persona assuma una dose giornaliera ben definita di proteine. Questa dose varia in base all’età e alle condizioni fisiche di ognuno, ma in linea generale si può dire che è necessario assumere giornalmente 0,95 grammi per ogni kg di peso corporeo dell’adulto.

La produzione di muco è un processo fondamentale per l’organismo, perché questo serve a lubrificare e a proteggere proprio l’apparato da cui viene prodotto. Il muco è una sostanza vischiosa e filante prodotta dalle ghiandole mucipare presenti nella mucosa dell’apparato, ad esempio quello digerente, ed è formato per il 5% da mucine e per il 95% da acqua. L’effetto di protezione è dato dalla sua consistenza gelatinosa, che aderendo alle pareti della mucosa gastrica, cattura le particelle, i microrganismi, i leucociti e le cellule di sfaldamento delle mucose presenti in caso di infiammazione e dannose per l’organismo, sfavorendo l’adesione alle pareti e facilitandone quindi l’eliminazione. Allo stesso tempo, il muco trattiene le immunoglobuline e altri tipi di sostanze che servono a difendere le mucose.

Lo stesso procedimento avviene per il muco presente nelle vie respiratorie, che si forma durante un’infiammazione respiratoria: questo è prodotto dalle cellule mucipare e si aggiunge alle cellule sierose, presenti nelle ghiandole sottomucose. Al muco si aggiungono inoltre altre sostanze come le immunoglobuline IgA, gli antiproteasi e i proteoglicani, che hanno il compito di proteggere l’apparato da batteri,rendere inattivi gli enzimi antibatterici. Il processo di rimozione ed eliminazione dei batteri avviene poi espellendoli dal naso grazie al classico starnuto.

Il muco viene prodotto inoltre dagli organismi probiotici, presenti in particolar modo negli yogurt e nel latte fermentato contenenti dei probiotici peculiari chiamati Lattobacilli. La produzione di muco da parte dei probiotici fu dimostrato per primo dal premio Nobel Elie Metchinikoff nel 1908, che provò che la loro ingestione aiutava a far sopravvivere i pazienti malati. I probiotici, che letteralmente significano dal greco “per la vita”, sono un complesso di microrganismi che se assunti nella giusta quantità sono benefici per la salute dell’organismo, perché abbassano il pH e favoriscono la proliferazione di specie batteriche non dannose per la salute dell’uomo, mentre allo stesso tempo ostacolano quelle nocive per l’organismo.

Erroneamente, esiste da tanti anni la credenza popolare secondo la quale il latte e i latticini aumentino considerevolmente la produzione di muco nei bronchi, favorendo quindi l’insorgenza di malattie come la tosse e la comparsa del conseguente catarro, non tenendo in considerazione ovviamente il ruolo fondamentale per il corpo umano che ha il muco normalmente. Questa credenza può essere chiamata tale, perché non esiste nel mondo un solo studio che provi il rapporto causa-effetto latticini e muco, ma soltanto le testimonianze frutto di probabili coincidenze, che affermano che eliminando latte e latticini, diminuisce la produzione di muco, catarro e tosse. Ovviamente, senza uno studio scientifico al riguardo che lo confermi, questa può rimanere soltanto una percezione soggettiva, che non deve assolutamente essere seguita perché porterebbe all’eliminazione dalla dieta quotidiana dei latticini, che secondo invece degli studi provati dai ricercatori, sono fondamentali per la buona salute dell’organismo in ogni fase della vita.

Sono invece numerosi gli studi che confermano il mancato collegamento tra il consumo di latte e l’insorgenza di patologie come il raffreddore, la tosse e l’aumento di secrezione di muco e catarro. Uno di questi è l’esplicativo studio pubblicato su US National Library of Medicine[1] nel 1990. Secondo questo studio, la relazione tra il consumo di latte e la produzione di muco in soggetti volontari a cui era stato iniettato il virus del raffreddore non è stata assolutamente provata, tant’è che in questi soggetti non si è osservata una produzione maggiore di muco rispetto a quando non hanno consumato il latte.

I volontari, dopo essere stati contagiati dal virus, hanno consumato il latte per un periodo di 10 giorni, pesando ogni giorno le secrezioni nasali espulse. Durante questo periodo, non si è osservato un’associazione statisticamente significante tra il consumo di latte e la produzione di muco, mentre si è invece riscontrata un’associazione mentale, ossia soltanto una percezione, tra l’avere un maggior quantitativo di muco nel corpo e il consumo del latte. Questa percezione è dovuta probabilmente alla quantità di grassi presenti nel latte intero, che fanno sentire una patina vischiosa come il muco nella bocca e nella gola, facilmente risolvibile consumando invece del latte parzialmente o totalmente scremato durante le fasi di raffreddamento.

Riferimenti:

Libro bianco sul latte e i prodotti lattiero caseari, Assolatte/INRAN

[1] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2154152