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Eliminare i Latticini? Una scelta che si può evitare

Eliminare i Lattici non è mai una scelta corretta da fare in quanto latte e derivati


Quando si scopre di essere intolleranti al lattosio, bisogna affrontare una nuova condizione che influenza in modo importante la nostra vita. L’intolleranza al lattosio è infatti una patologia seria, che può modificare le nostre abitudini, ma sta a noi decidere se in modo positivo o negativo.

Spesso le persone adulte che fanno il test e scoprono di soffrire di questa intolleranza decidono di eliminare in modo permanente i latticini dalla propria dieta. Purtroppo per loro non c’è decisione più sbagliata. Innanzitutto è necessario consultare il proprio medico di famiglia, che saprà consigliare al meglio se eliminare i latticini per un periodo di tempo temporaneo, e poi reintrodurli gradualmente, o se abolirli in modo definitivo.
Questa scelta può essere presa solo nel caso nel caso risulti dal test che si soffre di una intolleranza al lattosio primaria, cioè genetica. In un secondo tempo è anche raccomandato contattare un nutrizionista, che potrà consigliarci una dieta adeguata alle nostre nuove abitudini alimentari.

Se si è invece affetti da un’intolleranza di tipo secondario, cioè causata da altre patologie, non è affatto necessario eliminare i latticini dalla propria alimentazione. Anzi, è consigliato assumerli ogni giorno, magari distribuiti in piccole dosi durante i pasti, in modo che il corpo si riabitui gradualmente all’assunzione degli stessi.

I latticini sono molto importanti nella dieta, anzi fondamentali, perché sono ricchi di nutrienti che, è vero possono essere assunti attraverso altri cibi, ma ne contengono in quantità così elevate che non ha senso eliminarli del tutto. I latticini infatti contengono alti valori di calcio, particolarmente utile per prevenire la fragilità ossea, sostenere la crescita e prevenire malattie importanti come l’osteoporosi.

La dose massima di lattosio sotto alla quale non dovrebbero riscontrarsi problemi di natura gastrointestinale, di cui soffrono generalmente gli intolleranti al lattosio, è di 12 grammi al giorno. Questa quantità di lattosio è contenuta in un bicchiere di latte, che potrebbe perciò essere consumato con regolarità da qualunque intollerante. Come già detto in precedenza, è consigliabile consumare i latticini in vari momenti della giornata, e inoltre si raccomanda di consumarli assieme a dei cibi che ne rallentino il transito intestinale. Se si vogliono consumare dei latticini in quantità maggiore ai 12 grammi al giorno, è possibile sfruttare l’effetto degli integratori di lattasi. Queste pastiglie possono essere assunte poco prima del consumo dei latticini, in modo da contrastare gli effetti che il lattosio ha sull’organismo.

C’è da dire che comunque non tutti i latticini contengono il lattosio. Alcuni di questi infatti, sono per loro natura senza il lattosio, o ne hanno una percentuale così bassa da non essere provocare problemi a chi soffre di un'intolleranza primaria.

I formaggi stagionati ad esempio, come quelli a pasta dura, quali il grana o i pecorini a lunga stagionatura, contengono un livello di lattosio quasi pari allo zero. Questo è possibile perché durante la stagionatura il lattosio viene trasformato in acido lattico, e diventa perciò digeribile anche dagli intolleranti. Per chi soffre di intolleranza primaria è consigliato consumare questi formaggi con una certa regolarità, perché sono particolarmente ricchi di calcio e di tutti i nutrienti del latte, senza gli effetti indesiderati del lattosio.

Anche alcuni formaggi ricchi di microflora lattasica, quali il gorgonzola, il brie e il camembert sono ricchi di batteri lattici, che digeriscono il lattosio al posto della lattasi carente nel corpo. Ovviamente, non tutte le persone sono uguali, ed è perciò raccomandato assaggiare una piccola quantità di formaggio per capire se si è in grado di tollerare la presenza di lattosio al suo interno oppure no.

Per quanto riguarda le bevande a base di latte, sono sul mercato alcuni tipi di latte delattosati, ai quali è stato aggiunto un enzima che digerisce il lattosio al posto del nostro organismo. Queste tipologie di latte, chiamate anche ad alta digeribilità, possono essere bevuti in tutta tranquillità dagli intolleranti, perché contengono meno dello 0,01% di lattosio. Purtroppo per essere resi tali subiscono un processo di sterilizzazione che elimina la maggior parte dei nutrienti naturali del latte, e ne mortifica un po’ il gusto. Per rimediare a ciò, le aziende alimentari hanno creato dei tipi di latte ad alta digeribilità a cui vengono aggiunte le vitamine A e D3.

Sono in commercio da qualche anno ormai anche i formaggi freschi senza lattosio. Mozzarella, stracchino, mascarpone, ricotta, panna e burro delattosati sono una valida alternativa per chi soffre di questa intolleranza. Fino a poco tempo fa non era nemmeno pensabile per gli intolleranti al lattosio consumare uno di questi formaggi freschi, ma fortunatamente con l’avvento di tecniche di produzione sempre più moderne, non è più necessario rinunciare a certi prodotti caseari tipici della tradizione italiana.

Gli yogurt invece sono tra gli alimenti che possono essere consumati normalmente anche dagli intolleranti al lattosio, sia nella loro versione naturale, sia in quella delattosata. Non tutti gli affetti da questa patologia però, tollerano gli yogurt classici: infatti, nonostante i fermenti lattici al loro interno scindano il lattosio rendendolo più digeribile, alcune persone li ritengono ancora troppo pesanti da digerire e causa dei classici sintomi gastrointestinali.