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Nutrizione e salute

NEI CRISTALLI DEL FORMAGGIO IL SEGRETO PER SUPERARE I TEST D’AMMISSIONE ALL’UNIVERSITÀ

28-08-2017

Dal 5 settembre iniziano gli esami per l’ammissione alle facoltà universitarie a numero chiuso. Selezione durissima: c’è posto solo per il 20% dei candidati. Per arrivare nella miglior forma mentale è utile il formaggio stagionato


Per 84.678 giovani italiani il countdown è già iniziato: mancano, infatti, pochi giorni all’avvio dei test di ammissione per le facoltà universitarie a numero programmato. Si parte il 5 settembre con Medicina e Odontoiatria, per proseguire con Veterinaria e Architettura. Poi sarà la volta delle prove per entrare nei corsi d laurea delle Professioni Sanitarie e della Formazione Primaria.
 
Un mese di settembre “caldo”, quindi, per le aspiranti “matricole” che dovranno affrontare una dura competizione, dato che, visto il numero di iscrizioni e i posti effettivamente disponibili nelle varie facoltà, ce la farà ad entrare in università solo 1 candidato su 5. E la prova è feroce: i candidati hanno a disposizione solo 1,6 minuti per rispondere a ognuno dei 100 quesiti proposti nell’arco dei 100 minuti di durata del test.
 
Come vincere lo stress, tenere a bada l’ansia e superare quest’importante prova? Aiutandosi con la giusta alimentazione, puntando, in particolare, sui formaggi stagionati, che sono formidabili alleati di chi vuole poter contare su un cervello in piena forma.
 
L’arma segreta dei formaggi stagionati è tutta racchiusa nei loro granellini, quelli che si sentono piacevolmente sotto i denti quando si mangia, ad esempio, un pezzo di Grana Padano, di Parmigiano Reggiano o di Pecorino Romano maturo: è la tirosina, l’amminoacido che aumenta la capacità mnemonica e la prontezza mentale.
 
La tirosina è un amminoacido essenziale, naturalmente presente nelle proteine del latte in quantità ottimale e in forma particolarmente biodisponibile, che viene “liberato” dagli enzimi attivi durante la stagionatura dei formaggi dove assume la caratteristica forma a cristalli.
 
La tirosina è preziosa nell’alimentazione perché serve all’organismo per sintetizzare le sostanze mediatrici che mettono in collegamento gli oltre 100 miliardi di neuroni del cervello e i loro 160mila chilometri di fibre nervose, permettendoci così di comunicare, ragionare, analizzare e ricordare. 
 
Nei formaggi stagionati (ma anche in quelli freschi e nel latte) c’è anche un altro fattore che aiuta ad “aprire” la mente: è il mix di due proteine, la caseina e il siero di latte, che agiscono in sinergia nel favorire la produzione organica di glutatione, uno dei più potenti antiossidanti endogeni, efficace soprattutto nel mantenere giovane il cervello e le funzioni cerebrali, tant’è che un alto tenore di glutatione è correlato a una bassa incidenza di malattie neuro-degenerative, come Alzheimer e Parkinson.

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