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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

12-05-2016

Maggio 2016





Quando questo numero sarà distribuito, saremo in pieno Cibus.

Anche quest’anno la manifestazione sembra essere molto promettente.

I marchi più importanti del settore hanno confermato la propria presenza e sono qui a mostrare i propri
prodotti, nuovi o tradizionali non importa, in quella che è diventata la fiera mondiale del made in Italy alimentare.

So già che anche quest’anno, girando nei corridoi del padiglione 2, quello dedicato al nostro comparto,
rimarrò colpito dagli stand, sempre più grandi, belli, accoglienti, a testimonianza di un settore che –
nonostante tutto e tutti – vuole crescere e sa come farlo, rappresentando la crème dell’agroalimentare italiano.

Passeggiando o seduto a uno stand, stringendo mani e chiacchierando con i nostri soci, mi torneranno in
mente le parole di Luigi Einaudi, indimenticabile Presidente della nostra Repubblica, nel suo elogio agli imprenditori, che mi piace riscrivere integralmente: “...lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente con altri impieghi”.

Queste parole mi hanno sempre colpito per la lucidità dell’analisi, per la verità che raccontano.
In questi anni ne ho conosciuti tanti di imprenditori.

Con loro ho vissuto innumerevoli momenti in cui qualcuno ha cercato di rallentarne la crescita, di
scoraggiarli. Per dirla con le parole di Einaudi: li ha molestati.

Penso alle manifestazioni di piazza, a quando si pretende di ricevere più di quel che il mercato riconosce.

O ancora alle norme pensate nelle stanze di chi conta davvero per imbrigliare la loro attività di impresa.

Mi chiedo: chissà quali risultati raggiungeremmo se in quelle stanze venisse ascoltata anche la nostra voce.

Ma non è il momento di recriminare: siamo a Cibus, una grande fiera che è anche una festa per i nostri prodotti e per i nostri marchi.

Buona fiera a tutti: espositori e visitatori.

 
Adriano Hribal


 
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