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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

13-03-2018

Marzo 2018



Quando si parla di marche, di prodotti o di settori, comunicazione e crescita vanno a braccetto.

Gli esempi sono davvero tanti, sia nel passato che nel mondo di oggi.

Penso alle tante campagne che hanno accompagnato lo sviluppo di prodotti e di aziende, con immagini e slogan che continuano a far vibrare le corde delle nostre emozioni anche dopo anni, che talvolta sono addirittura diventate parte della nostra vita.

Si possono fare molti esempi sia del passato che del presente. Chi di noi non ricorda le campagne natalizie della Coca Cola, le pubblicità della Ferrero o quelle della Barilla, che alterna l’approccio bucolico a quello più legato agli affetti familiari. Chi di noi non conosce a memoria il jingle del Cornetto Algida?

Indimenticabili il “Pitu Pitum Pah” di Susanna, Galbani con il suo slogan basato sulla fiducia, Kraft che promuoveva “cose buone dal mondo”, fino alla rivoluzione Parmalat, la prima azienda alimentare a entrare nel mondo dei testimonial sportivi. E, nei formaggi Dop, l’isola del tesoro del Parmigiano Reggiano, tante affissioni e campagne tv del Grana Padano. Gli esempi sono davvero numerosi.

Se nel tempo non è cambiata la necessità di promuoversi e di comunicare, negli ultimi anni sono  cambiati gli strumenti, il linguaggio, i mezzi.

Dopo l’era Carosello, che metteva in scena veri e propri cortometraggi, con registi e attori di fama, è arrivata l’epoca degli spot: brevi, veloci, che devono colpire il telespettatore in pochi secondi. Con l’arrivo di Internet siamo stati testimoni di un nuovo cambiamento. Radio, tv e stampa sono state affiancate (talvolta sostituite) dall’attività sui social o con i blogger, che – si dice – hanno forte impatto sui consumatori a un costo limitato.

In questo panorama, elettronica e food sembrano casi a sé.

L’elettronica è emblematica: crea aspettative per i nuovi prodotti, preparando il lancio dell’ultimo modello di telefono o di tablet che diventa uno status symbol, un oggetto irrinunciabile anche se è molto simile a quello precedente, il quale – a sua volta – aveva prestazioni di gran lunga superiori alle nostre esigenze.

Nell’alimentare, invece, sempre più spesso si investe nel filone della ristorazione, con alcuni chef che sono diventati vere e proprie star del piccolo schermo, anche grazie alla loro capacità di comunicazione: ingredienti, piatti e abbinamenti sono trattati quasi come opere d’arte.

Panta rei, tutto scorre e passa, quindi, ma gli obiettivi sono sempre gli stessi: farsi conoscere e apprezzare, distinguersi dai concorrenti, entrare nelle grazie dei consumatori… vendere di più.

Ma proprio perché tutto cambia e, con ogni probabilità, tutto in futuro cambierà, ci piacerebbe organizzare una mostra che racconti la storia del settore tramite le immagini pubblicitarie del passato. Stiamo contattando le aziende per cercare materiale e lanciamo un appello ai nostri lettori. Partecipate alla raccolta: chi ha in cantina o in archivio qualche bella locandina, un poster, una pagina di pubblicità del passato, ce la mandi.

Ne faremo buon uso!

Adriano Hribal

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