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Il Mondo del Latte

TANTI AUGURI

12-01-2018

L'editoriale di gennaio 2018


Tanti auguri ai nostri lettori!

Abbiamo di fronte un nuovo anno, molte sfide attendono i nostri imprenditori, in un quadro economico e politico in continua evoluzione, e tanta, tanta confusione.

Lo scorso anno le vendite sono andate meglio che in passato e l’export ci ha consacrato tra i grandi protagonisti dello scenario internazionale, ma alcune nubi oscurano il nostro orizzonte.

L’aria che si respira è più leggera di quella di alcuni mesi fa, ma i numeri fanno temere che la quiete dopo la tempesta sia agli sgoccioli e che in arrivo ci siano nuove perturbazioni.

Due i temi da tenere sotto osservazione: la produzione di latte, in forte crescita (salvo sorprese dell’ultima ora, il 2017 sarà un anno record per il latte europeo) e le scorte di prodotto, che da mesi
giacciono nei magazzini.

I segnali che arrivano dal mercato non sono tranquillizzanti: le quotazioni stanno calando in modo più o meno vistoso. Stiamo andando verso una nuova crisi di mercato?

La storia degli ultimi anni mi ha insegnato a non fare previsioni, sistematicamente smentite da una volatilità che ha cambiato il mondo. E da tempo ho imparato a diffidare di chi si arrischia a farne utilizzando una tecnica infallibile. Infatti, basta far precedere le proprie conclusioni da una pletora di “se”, e non si sbaglia mai: se una sola delle premesse non si avvera si può dire “io l’avevo detto”.

La cosa che mi preoccupa di più, però, non è il mercato, ma la mancanza di idee e di progetti per il futuro.

Durante la crisi del 2014-2015 avevamo partecipato ad alcuni tavoli di lavoro. Avevamo sottoscritto un protocollo d’intenti che aveva l’ambizioso obiettivo di lavorare ai temi strutturali, ai costi di produzione, alla comunicazione delle positività del latte e dei derivati. Le organizzazioni e le istituzioni sarebbero tornate a sedersi a un tavolo comune per discutere e cercare soluzioni condivise ai problemi della filiera. Sono rimaste parole scritte su un foglio di carta datato 26 novembre 2015.

Per alcuni mesi il vento è cambiato (anche grazie a milioni di euro in contributi a fondo perduto e nuovi sgravi fiscali), sono spariti tutti e nessuno si è più preoccupato di riunire le parti, di pensare a come affrontare il futuro, di portare avanti un lavoro delicato, difficile, ma fondamentale per tutta la nostra filiera.

Tra poche settimane andremo a votare. Come sempre, durante le campagne elettorali, la politica fa tante promesse, ma – almeno nel nostro settore – dimostra di avere poche idee per mantenerle.

Il rischio è di arrivare alla primavera senza aver fatto nulla o quasi.

Quindi, tanti auguri e in bocca al lupo a tutti noi: ne abbiamo bisogno!

Adriano Hribal
 
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