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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-12-2019

Dicembre 2019


Ogni mese c’è qualcuno o qualcosa che mette i bastoni tra le ruote a chi fa impresa.

Così, se ottobre è stato dedicato all’emergenza dei super dazi Usa – problema peraltro non risolto e che sta facendo passare ore difficili a tante aziende casearie italiane – novembre sarà ricordato per la plastic e la sugar tax.

Alla disperata ricerca di risorse, che servono a coprire buchi che dipendono solo dalla cattiva gestione della macchina pubblica, dalla totale mancanza di progettualità e dall’incapacità dello Stato di colpire grande e piccola evasione fiscale, il Governo ha infatti proposto due nuovi balzelli: uno destinato ai prodotti confezionati in plastica, l’altro a quelli zuccherati.

Sappiamo tutti che la tutela dell’ambiente e la salute dei consumatori sono temi serissimi e che bisogna impegnarsi per migliorare lo stato delle cose. Ma l’approccio italiano non convince.

Molto più pragmatico ed efficace è quello europeo.

Prendiamo ad esempio il tema plastica, con la direttiva europea che intende portare alla sua drastica riduzione, perché la sua dispersione – soprattutto in alcune zone del mondo – fa male al pianeta. Mentre a livello europeo ci si è dati un obiettivo di medio periodo e si lavora agli strumenti per dare modo alle aziende di adeguarsi alle regole, in Italia si pensa a tassare gli stessi materiali, anche se – molto spesso – sono preziosi per la sicurezza dei prodotti in commercio.

Lo stesso ragionamento si può fare per lo zucchero, ingrediente sul quale le stesse aziende hanno da tempo aperto una riflessione, lavorando gomito a gomito con il ministero della Salute nell’ambito di un protocollo sottoscritto con Assolatte, grazie al quale si è arrivati a una riduzione del 7% dello zucchero aggiunto a yogurt  e formaggi alla frutta in commercio. Anche in questo caso, colpisce il differente approccio tra Europa e Italia. Là si dibatte di etichettatura nutrizionale front of pack, per aiutare i consumatori a capire meglio la composizione dei prodotti in vendita. Qui – per motivi che per nulla riguardano la tutela della salute – ci si sveglia al mattino e si decide di caricare i prodotti di una nuova tassa. Che colpirà non solo le aziende, ma anche tutti i consumatori.

Chissà quando si capirà che la politica deve lavorare a fianco delle imprese e non contro di loro.