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Attualità

EMBARGO RUSSIA: EUROPA AIUTACI!

02-09-2014

La Commissione europea vuole dare il via libera all’ammasso privato per i prodotti DOP, ma non è sufficiente


Nel 2013 la Russia ha importato circa 327.000 tonnellate di formaggi, il 78% dei quali dall’Unione europea, che è la prima fornitrice di prodotti lattiero caseari. Tra principali paesi esportatori spiccano l’Olanda e la Germania, che da sole garantiscono poco meno del 30% delle forniture di latte e derivati. L’Italia copre una quota del 2% del mercato russo, modesta ma in crescita.

La Russia è la decima destinazione per l’export caseario italiano: nel 2013 sono state esportate circa 7.300 tonnellate di formaggi, per un valore complessivo di 43,3 milioni di euro, con un tasso di crescita superiore a quello di tutte le altre principali destinazioni (+33%).

Anche il 2014 ha avuto un inizio promettente: nei primi 4 mesi dell’anno infatti, l’export ha registrato una crescita del 15% circa.

L’embargo crea danni milionari al nostro settore soprattutto perché arriva in un momento di particolare crescita produttiva. I danni potrebbero riguardare non solo il presente ma anche il futuro: “Non va dimenticato – spiega Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte – che le imprese nazionali hanno fatto importanti investimenti per adeguare le proprie strutture agli obblighi delle autorità russe. L’embargo dunque interrompe relazioni istituzionali e commerciali costruite con lavoro e fatica. E se il blocco durasse davvero fino al prossimo agosto, i nostri prodotti saranno sostituiti da altri, e sarà difficile se non impossibile riprendere gli spazi conquistati con fatica.”

L’impossibilità di accedere al mercato russo associata alla maggior disponibilità di latte (nei primi sei mesi del 2014, nell’Unione europea le consegne di latte sono aumentate del 5,4%), avrà probabilmente effetti anche sulle quotazioni europee del latte alla stalla, e dei formaggi, già diminuite nel corso degli ultimi mesi, e sui prodotti trasformati. Oltre agli effetti diretti che derivano dall’impossibilità di esportare verso la Russia, potrebbero intervenire conseguenze indirette a breve termine  sulle quotazioni dei mercati lattieri, dovute al surplus di materia prima lattiera ed alla maggiore disponibilità di prodotti lattieri sul mercato.

Assolatte ritiene pertanto essenziale l’impiego della misure di mercato previste dalle “rete di sicurezza”, non solo per i formaggi DOP ma anche per le mozzarelle ed i formaggi freschi, prodotti che rappresentano circa il 25% del esportazioni italiane in Russia.

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