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Assemblea

GRUPPO MOZZARELLA

20-06-2016

Angelo Galeati - Assemblea 2016


Gentili Soci,

come sempre in occasione dell’Assemblea annuale, facciamo il punto della situazione condividendo l’andamento del mercato della mozzarella nell’anno appena trascorso, grazie anche ai dati e alle elaborazioni cortesemente forniti da Databank - Cerved Group.

Il 2015 è stato un anno positivo per il mercato della mozzarella: il settore ha registrato, infatti, un incremento del 2,2 %, attestandosi sulle 294.500 tonnellate per un valore complessivo di 1.650 milioni di euro.

Hanno contribuito a questo trend positivo il leggero miglioramento della situazione economica generale, il caldo eccezionale e prolungato della scorsa stagione estiva, il successo dell’Expo con conseguente valorizzazione dei prodotti alimentari italiani.

I migliori risultati sono stati conseguiti dalla mozzarella di bufala, le cui vendite nel 2015 sono aumentate del 4,7%. Da segnalare la performance riscontrata per il tipo da tavola a peso fisso (+10,5%), mentre quello a peso variabile cresce ma solo dello 0,8%. La mozzarella vaccina presenta una crescita complessiva dell’1,8% e continua ad incontrare sempre maggiore consenso da parte del consumatore sul peso fisso (+1,2%) mentre il tipo a peso variabile rimane sostanzialmente stabile.

Per quanto riguarda i canali di vendita si confermano risultati positivi sia nel retail (+1,4%) sia nel catering e ristorazione (+4%). Anche le vendite sui mercati esteri registrano un andamento positivo, confermando le buone performance dello scorso anno (+3,5 a volume e +4,1 a valore), grazie al forte sviluppo del prodotto bufalino e alla crescita, seppur contenuta, del prodotto vaccino.

L’auspicio è che nel prossimo anno si confermerà tale tendenza, sia nel mercato interno, probabilmente supportato da una stagione estiva, che le più accreditate previsioni meteorologiche confermano essere eccezionalmente calda, sia nell’export, visto che le esportazioni rappresentano un canale di sbocco strategico a cui le aziende non possono rinunciare.

Per il 2016 si prevedono, però, difficoltà legate al prezzo della materia prima, che presenta un divario sempre maggiore con quello pagato dai competitor europei; la fine del regime delle quote latte, infatti, ha generato tante tensioni che si ripercuotono anche su questo settore, il quale con costi della materia prima così elevati ha difficoltà a collocare i prodotti italiani sui mercati, soprattutto esteri.